Uomo politico francese. Nel 1639 fu intendente dell'armata francese impegnata in
Piemonte. In questa circostanza fu conosciuto dal cardinale Giulio Mazzarino,
successore del Richelieu, che, nel 1643, lo chiamò ad assumere la carica
di segretario di Stato: in questo ufficio rese importanti servizi al cardinale e
alla regina Anna d'Austria durante il periodo della Fronda, mantenendosi
fedelissimo alla causa della monarchia. Dopo la morte di Mazzarino,
L. si
pose al servizio di Luigi XIV. Nel 1662 fu eletto membro del Consiglio di Stato
e, in questo, aiutato dal figlio marchese di Luvois, fu uno dei principali
strumenti della politica accentratrice del re. Tenne per molti anni la carica di
ministro della guerra e fu l'ideatore e l'esecutore della riforma militare
francese e della riorganizzazione dell'esercito. Nel 1666 cedette la carica di
segretario di Stato al figlio. In seguito collaborò con Colbert, dal
quale lo divideva un'accesa rivalità, alla stesura del
codice
Luigi. Nel 1677 venne nominato cancelliere di Francia e alla morte di
Colbert divenne controllore generale delle finanze. Contrario ai protestanti,
esercitò pressioni sul re perché fosse abolito l'editto di Nantes
e riuscì nel suo intento nel 1685 (Parigi 1603-1685).